SQUADRA 75 PILONI

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Abitudini

Il Re della Macchia

Si tratta di animali dalle abitudini crepuscolari e notturne: durante il giorno, i cinghiali riposano distesi in buche nel terreno che essi stessi scavano col muso e gli zoccoli fra i cespugli, per poi ingrandirle con l'usura. Durante l'inverno, tali buche vengono spesso imbottite con frasche e foglie secche. Numerosi punti di riposo si trovano anche lungo i tragitti percorsi dagli animali durante la notte, che collegano le zone di foraggiamento con la tana principale e gli abbeveratoi. Alcuni individui sono stati osservati strappare l'erba alta e le canne per poi porli fra i rami bassi ed i cespugli, in modo tale da crearsi dei ripari: in questo senso, i cinghiali sarebbero fra i pochissimi ungulati (assieme ad altri suidi) a costruirsi una tana. I cinghiali sono animali sociali, che vivono in gruppi composti da una ventina di femmine adulte coi propri cuccioli, guidate dalla scrofa più anziana: in alcune zone con grande ricchezza di cibo, tuttavia, si trovano gruppi comprendenti anche più di 50 animali, spesso frutto della fusione di più gruppi. I maschi più anziani conducono una vita solitaria per la maggior parte dell'anno, mentre i giovani maschi che ancora non si sono accoppiati tendono a riunirsi in gruppetti. Ciascun gruppo occupa un proprio territorio, che si estende su un'area di una ventina di chilometri quadrati circa d'ampiezza e viene delimitato tramite secrezioni odorose della zona labiale ed anale: i territori dei maschi sono solitamente più grandi di quelli delle femmine, anche del doppio. Generalmente, il gruppo rimane nello stesso territorio finché le risorse sono sufficienti al proprio sostentamento, per poi abbandonarlo alla ricerca di aree più ricche di cibo qualora la disponibilità alimentare diminuisca: questo spiega l'apparizione improvvisa di cinghiali in aree dove storicamente la loro presenza non è contemplata. I vari esemplari comunicano fra loro attraverso una vasta gamma di suoni, che comprendono una serie di grugniti a varie frequenze, come anche grida e ruggiti che possono avere la funzione di comunicare la propria appartenenza ad un gruppo o la disponibilità all'accoppiamento ed al combattimento: l'emissione di suoni si accompagna anche alla comunicazione olfattiva tramite gli odori corporei o le secrezioni ghiandolari. Spesso gli esemplari di uno stesso gruppo praticano una sorta di grooming, lisciandosi vicendevolmente il pelo del dorso con la lingua od il grugno. I cinghiali sono noti per il temperamento aggressivo: qualora presi alla sprovvista o messi alle strette, infatti, questi animali, anche se feriti o debilitati, attaccano senza pensarci due volte, combattendo strenuamente e risultando molto pericolosi. La diversa conformazione delle zanne nei due sessi provoca anche una diversa reazione davanti al pericolo: mentre il maschio carica a testa bassa, per poi menare fendenti verso l'alto e lateralmente, al fine di sventrare l'aggressore, la femmina si getta sul nemico tenendo la bocca aperta ed azzannandolo a ripetizione, spesso infierendo sul suo corpo anche dopo averlo atterrato. Gli attacchi dei cinghiali, sebbene raramente mortali per i grossi predatori come l'uomo o l'orso, lasciano spesso ricordi indelebili nell'aggressore, sotto forma di cicatrici e mutilazioni. Una pozza scavata da un cinghiale: questi animali sono soliti rotolarsi nel fango per rinfrescarsi e tenere lontani i parassiti.

Nonostante la credenza popolare, che vede il cinghiale come un animale sudicio, si tratta di animali che curano molto la loro igiene: l'abitudine di rotolarsi nel fango, detta insoglio, è la prima azione che l'animale compie dopo essersi svegliato ed ha la duplice funzione di rinfrescare il corpo nei mesi caldi, proteggendolo inoltre da scottature dovute ai raggi solari, oltre che di favorire la cicatrizzazione delle numerose ferite, di entità più o meno grave, che l'animale si procura in combattimento od attraverso il semplice movimento nel sottobosco spinoso. Per scrostarsi di dosso il fango essiccato, poi, l'animale si sfrega periodicamente contro superfici verticali, come massi e tronchi d'albero (soprattutto querce ed abeti rossi). Laddove siano assenti pozze d'acqua atte all'insoglio, il cinghiale ne ricava una smuovendo la terra col grugno ed urinandovi, per poi rotolarsi nell'impasto ottenuto lt . I siti di riposo, le lestre, sono più difficili da notare in quanto sono prevalentemente costituiti da piccole depressioni del terreno con limitati accumuli di lettiera, situati prevalentemente nel fitto della vegetazione o in luoghi asciutti e soleggiati (se abbastanza tranquilli); le lestre dei vecchi maschi e delle femmine in procinto di partorire sono invece più voluminose e vistose poiché di solito il terreno viene approfondito ulteriormente con operazioni di scavo e vengono apportate erbe, ramaglie e foglie secche in discreta quantità.

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