SQUADRA 75 PILONI

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Razze Europee

I Cani Da Cinghiale

Il Griffon Bleu de Gascogne.
Sulle origini di questa razza sappiamo abbastanza. Discende dalla stessa razza da cui deriva anche il “Basset blu”, e cioè dal “Grand Bleu de Gascogne”. Si suppone che fu creata a seguito di incroci effettuati con dei “griffoni”. Questa razza infatti possiede i colori e conserva i comportamenti della razza dal quale essa deriva. Non ha il mantello della consistenza degli altri “griffoni”. Era molto apprezzato nella prima metà del ‘Novecento, soprattutto nel sud-ovest della Francia. Oggi è piuttosto raro.
Il Griffon Bleu de Gascogne è un segugio molto polivalente, il suo ardore e la sua finezza di naso ne fanno un prezioso ausiliare nella caccia del cinghiale. La sua specialità è senza dubbio la caccia alla lepre, dove stupisce per la sua rapidità. È molto audace e fiero. Una della particolarità della razza è una grande voce con la quale segnala la preda al cacciatore e segnala la traccia ed il percorso del selvatico. Razza molto intelligente e ben addestrabile alla caccia.



Il Basset Bleu de Gascogne
Molti sostengono che la derivazione del Basset Bleu de Gascogne sia dovuta ad incroci del “Grand Blue”. Alcune recenti ricerche di esperti cinofili francesi hanno indicato che questa teoria non è molto attendibile. Ci sono altri studiosi che pensano che sia una mutazione del “Basset Artésien-Normand”, viste le molte somiglianze con quest’ultimo. L’allevatore Alain Bourbon, il quale riuscì a rigenerare la razza, afferma che vennero utilizzati esemplari di razze simili, allo scopo di ricostruire la razza. Alcune società francese dichiarano che la razza derivi dal “Grand Blue”. Con una discreta selezione, gli allevatori francesi sono riusciti a mantenere la razza su n livello eccellente. Molti affermano che questo tipo di cane è in pieno rinnovamento. Il Basset Bleu de Gascogne è un ottimo ausiliare per la caccia al cinghiale. Riesce a percepire l'usta anche se è molto leggera in condizioni climatiche sfavorevoli come in giornate di forte vento, caldo e in giornate piovose. Nella seguita è tenace, ha sempre voglia di fare presto, di non perdere tempo e contatto con l'animale inseguito.



Il Petit Bleu de Gascogne
Segugio francese della Guascogna è una razza originaria del Sud-Ovest della Francia, nella Guascogna. È considerata una razza molto antica. Al ritorno da una spedizione militare nelle Ardenne, Gaston Phoebus, portò nella Contea di Béarn dei “Cani di Sant’Uberto”, nero-focati ed anche bianchi, i quali sono gli antenati di questa razza. Infatti, questi cani vennero poi incrociati con dei Segugi locali, ed i prodotti di tali accoppiamenti dettero poi vita al Grand Blue e al Petit Blue, nel quale si avverte ancora alcune caratteristiche del “Bloodhound”, come ad esempio l’olfatto molto sviluppato, ma anche per gli esemplari nero-focati, non ammessi dallo Standard di razza, che a volte compaiono nelle cucciolate. È un cane che ha avuto il privilegio di essere la razza prediletta di moltissimi personaggi storici importanti. Questi cani hanno atto parte delle mute di Enrico IV, re di Francia. La livrea del Petit Blue è sempre più raffinata, grazie al lavoro di accurata selezione eseguito dagli allevatori e grazie anche all’influenza del clima caldo e secco della zona in cui vive da moltissimi anni. Oggi è una razza piuttosto nota e diffusa. È uno dei “Blue de Gascogne”, del cui gruppo fanno parte 3 razze differenziate per taglia. Il Petit Bleu da Gascogne è una razza docile, tranquilla ed affettuosa. È un po’ pigra, scrupolosa e coraggiosa nel lavoro. Il Petit Blue è del tutto affidabile per il suo grande equilibrio. È incapace di mordere l’uomo. La razza è stata selezionata per la caccia ai piccoli animali selvatici, come i conigli, ma si dimostra abile anche nella caccia al cinghiale, suo nemico giurato.



L' Ariegeois
È un segugio di media taglia ( 55/58 maschi 50/56 femmine) originario della regione omonima situata nel sud dei Pirenei al confine con la Spagna. Di fisico asciutto, muso appuntito, senza giogaia ne pelle abbondantedi colore prevalentemente bianco con macchie nere, talvolta moschettato, ammesse le focature chiare sulle guance e sopra gli occhi.le sue origini sono particolari , derivato da un meticcio locale incrociato con segugio di grande taglia (Bleu de Guascogne e/o Gascon Saintongeois). Facile ad ammutarsi, di voce cavernosa, specialista sulla lepre si adatta bene anche al capriolo ed al cinghiale.
L'Ariégerois è chiamato anche “Briquet du Midi”. E’ sempre stato, e lo è tuttora, il meno conosciuto e il meno diffuso al di fuori della sua zona d’origine e delle zone circostanti. Questa razza è una delle poche che non ha mai avuto periodi di diffusione. La sua popolarità non ha mai oltrepassato i territori del sud-ovest della Francia. In questa zona, nel 1912 si fondò il primo Club, denominato “Phoebus” che ha organizzato nel corso degli anni moltissime prove di muta nelle quali è emerso grandi qualità di Ariégeois. Alcuni appassionati sostengono che la sua poca diffusione sia dovuta al fatto che questa razza non è considerata da molti una razza pura, perfino dagli abitanti delle zone d’origine. In realtà l’Ariégeois ha come progenitori, due correnti di sangue nobili: Il “Gascon Saintongeois” e il “Bleu de Gascogne”. Esiate anche una terza corrente di sangue, cioè quella del “Briquet”.


Il Briquet Griffon Vendéen
Tra le razze di Segugi francesi, il Briquet Griffon Vendéen è la razza che ha raggiunto una propria stabilità morfologica e caratteriale prima di ogni altra. Gli studiosi sostengono che derivi da incroci fra il “Cane bianco del re”, la varietà bianca del “Sant’Uberto”, il “Bracco italiano bianco-arancio”. Gli esperti rimasero un po’ perplessi sulla derivazione delle macchie grigie che talvolta compaiono sul mantello, ma poi ne attribuirono la responsabilità ad incroci con il “Cane grigio di Saint-Louis”. Il pelo duro e dorato sarebbe stato trasmesso dal “Fulvo di Bretagna”. È stato per molti anni impiegato nelle grandi mute per la caccia al lupo ed al cinghiale, che caccia tuttora, mettendo in luce ardimento, tenacia, rapidità e passione.

Basset Griffon Vendéen
Deriva dalla razza di forma maggiore, cioè dal “Grand Griffon Vendéen”. Il Grand Basset, chiamato anche semplicemente Basset Griffon Vendéen è una riduzione del “Grand Griffon” per la testa, con una mutazione per il corpo e per le membra. È un cane ideale per la caccia al coniglio e ultimamente, selezionato per la caccia al cinghiale. Considerando le sue moderate dimensioni, è molto agevolato per stanare e seguire la preda. Questa razza è stata molto ben selezionata, grazie all’allevatore francese Abel Dezamy e al Club specializzato sotto la sua autorità. Ricercati anche in altri paesi di Europa, ma più per la compagnia che per la caccia.

Il Beagle
È una razza di cani da caccia di taglia media (di origine inglese), simile all'apparenza ad un foxhound ma più piccolo, con gambe più corte e con orecchie più lunghe e soffici. I beagle sono cani da caccia con un ottimo fiuto, in origine usati per lo più per cacciare animali come conigli e lepri, oggi è diventato un ottimo cane per la caccia al cinghiale, il Beagle è un cane gaio la cui funzione essenziale è la caccia ad inseguimento seguendo una traccia. Ardito, dotato di una grande attività, di energia e determinazione. il Beagle è vivo, intelligente e di un temperamento costante. Amabile e sveglio non mostrante né aggressività né timidezza. Fu la razza prediletta di Elisabetta I. E’ stato introdotto in moltissimi paesi europei, con eccellenti risultati. In Francia è, senza dubbio, la razza canina più popolare. In Gran Bretagna, come la maggior parte delle razze da caccia, sono allevati per due scopi ed in due diversi modi. Si allevano i Beagle da caccia e si allevano i Beagle da esposizione e compagnia. In Italia e in tutti paesi affiliati alla FCI lo standard è unico. In Francia questa razza fu importata intorno al 1860 e divenne, con il passare del tempo un cane molto ricercato per le sue doti e prestazioni nella caccia.



Bloodhound o cane di Sant'Uberto
Il naso più sensibile del mondo canino.Il Bloodhound è una straordinaria razza originaria delle Ardenne dove la tradizione vuole che accompagnasse Sant'Uberto (patrono dei cacciatori) nell'attività venatoria.

Il nome Cane di Sant’Uberto (Chien de Saint Hubert) prende origine dal monastero omonimo, situato nella regione delle Ardenne (Belgio), in cui venne allevato a partire dal VII secolo quando, come vuole la leggenda, il nobiluomo François Hubert dai costumi di vita dissoluti, si convertì, divenne monaco e fondò l'abbazia. Per secoli il monastero costituì il centro di selezione della razza che è arrivata ai giorni nostri con caratteristiche morfologiche non molto dissimili da quelle originarie.
Il termine Bloodhound venne adottato in Inghiterra dove i cani giunsero al seguito di Guglielmo il Conquistatore (XI secolo). Qui la razza si diffuse notevolmente e venne particolarmente apprezzata dai monarchi e da tutta la nobiltà britannica. La Regina Elisabetta I, Giacomo I ed Enrico IV lo ricevettero in dono dai francesi.

Il nome Bloodhound starebbe a significare “cane da sangue” per la sua naturale capacità di seguire la traccia di un animale ferito, che e’ una delle sue specialità più tipiche.

Il Segugio del Giura
L'origine del Segugio del Giura (Bruno del Giura - Jura Laufhund) è comune a tutti i Segugi svizzeri. Questo tipo di segugio è presente nel suo territorio sin da tempi remoti. Probabilmente derivano dai “Segugi egiziani”, che furono portati in Europa dai Fenici. Nel XV secolo erano più noto, anche in Italia, dei “Segugi italiani”. Oltre ai Segugi svizzeri esistono anche i “Piccoli segugi svizzeri”, nelle stesse varietà dei maggiori, da cui derivano, ma in forma ridotta. In Italia sono quasi totalmente soppiantati dalle due razze di Segugi Italiani. L’unico svizzero ancora abbastanza diffuso è il “Segugio del Giura”.
Sono cacciatori di selvaggina, utilizzati soprattutto per la caccia alla lepre e addestrati anche sul cinghiale. Dotati tutti di un fiuto finissimo. Hanno una grande sicurezza in caccia, voce potente. Non hanno problemi anche a cacciare in terreni impervi. Carattere non molto espansivo. Affezionatissimi al padrone e alle loro persone. Hanno un’innata passione per la caccia.

Deutscher Jagd Terrier
La razza viene considerata esclusivamente tedesca, anche se gli inglesi l’hanno allevata per molti anni. In Germania la razza si è formata nell’Ottocento, grazie alla selezione effettuata da alcuni grandi allevatori, i quali hanno creato la razza con lo scopo di superare i terrier britannici per le sue doti e per le sue qualità in ambito venatorio. La sua selezione vera e propria però, ebbe inizio dopo la prima guerra mondiale. Nella selezione della razza erano prese in considerazione, in particolare, le doti caratteriali e si tendeva a lasciare indietro l’aspetto estetico. Sappiamo, ormai per certo, che i progenitori della razza furono dei “Fox Terrier a pelo duro” di colore nero-focati. Abbastanza diffuso nella sua patria. La razza è quasi sconosciuta al di fuori dell’Europa continentale. In Italia la razza non è molto nota, ma tuttavia conosciuta. È un ottimo cane da caccia.

Il Dachsbracke
Anche in tempi remoti veniva utilizzato come cane da pista una razza molto rassomigliante all’Alpenlaendische Dachsbracke. È stata la razza prediletta di molti personaggi storici famosi. Il Principe della Corona Rodolfo D’Asburgo ordinò ad i suoi guardiacaccia di Murzsteng di includere degli Alpenlaendische Dachsbracke nei suoi viaggi di caccia in Egitto ed in Turchia. Nell’anno 1932 la razza Alpine-Erzgebirgs- Dachsbracke fu riconosciuta dalle massime associazioni in Austria come il terzo cane per pista di sangue. Nel 1975 il nome della razza fu modificato in Alpenlaendische Dachsbracke e la F.C.I. dichiarò l’Austria come il suo Paese d’origine. Nell’anno 1991 la razza fu inclusa nella sezione 2 del Gruppo 6 della Federazione Internazionale. E' una razza robusta, resistente al clima. È utilizzato soprattutto dai cacciatori in montagna. L’ Alpenlaendische Dachsbracke è utilizzato sia come cane da pista per i cervi feriti, che come cane da fiuto per conigli e volpi e cinghiali. Ha un’espressione intelligente ed amichevole. Questa razza ha una personalità priva di paure.

Il Drahthaar
Cane da ferma tedesco a pelo duro (Deutscher Drahthaariger Vorsterhhund - German Wire-Haired Pointer). Verso i primi anni del Novecento, alcuni cacciatori tedeschi decisero di creare una razza da ferma che fosse sorprendente per le sue capacità di adattamento su ogni tipo di terreno, con spiccata attitudine alla caccia di qualsiasi tipo di selvaggina, e con un olfatto molto sviluppato. Per giungere a questo risultato vennero utilizzati esemplari di molte razze, tra cui il “Kurzhaar”, il “Pudel-Pointer” e, si dice, anche l’”Airedale Terrier”. Siccome agli inizi, nella nuova razza, non c’era omogeneità, venne costituito, nel 1902, il primo Club, che fissò i principi ai quali avrebbero dovuto uniformarsi gli allevatori e lo Standard. La razza è stata riconosciuta in Germania solo nel 1955. E’ chiamato comunemente da molti solo “Drahthaar”, che deriva da Draht = filo metallico e da Haar = pelo. Attualmente molto diffuso in Germania ed in Austria. Ben allevato anche in Italia. Se addestrato è ottimo sul cinghiale.

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