SQUADRA 75 PILONI

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Segni di presenza

Il Re della Macchia

Il cinghiale ha prevalenti abitudini notturne, di giorno si muove solo per necessità o se disturbato, quindi anche dopo pazienti avvistamenti non è facile osservarlo. Tuttavia il rilevamento di segni indiretti della presenza e della numerosità dei cinghiali ci permette di stimare la distribuzione e la consistenza della popolazione sul territorio. Il grufolamento è spesso il più evidente segno della presenza del suide. Esso consiste in una azione di scavo che il cinghiale esercita con il grugno alla ricerca di tuberi, radici e piccoli invertebrati. Tale manifestazione talvolta può interessare vaste superfici coltivate e boscate. Anche le deiezioni dei bovini una volta essiccate possono essere oggetto di ricerca di cibo ed in particolare di larve di coleotteri coprofagi di cui i cinghiali sono ghiotti. Il rilevamento di impronte, deiezioni e resti alimentari è un altro ottimo metodo di indagine anche se prevede una preparazione specifica dell’operatore che deve essere in grado di distinguere tali segni di presenza del cinghiale da quelli lasciati dagli altri ungulati, soprattutto capriolo e daino. La necessità di fare il bagno di fango, operazione legata soprattutto alla presenza di ectoparassiti (zecche, pulci) e ad esigenze di termoregolazione, fa si che gli insogli, vengano frequentati regolarmente dai cinghiali. Il fango, una volta essiccato, ingloba gli ectoparassiti che vengono allontanati dalla cute strofinandosi su alberi o pietre, i cosiddetti grattatoi. Dove il cinghiale è presente è possibile rilevare setole e peli sia su cespugli ed arbusti sia sul filo spinato utilizzato per il contenimento del bestiame brado. Tutti questi segni di presenza possono essere utilizzati al fine di conoscere la distribuzione e la consistenza, infatti se il rilevamento di tali segni viene effettuato in condizioni ottimali è possibile stimare il numero di cinghiali presente in una determinata area in un determinato anno. Se tale operazione viene standardizzata, mantenendo costanti tutti i parametri (stessa area di esame, stesso sforzo ricognitivo, medesimo periodo dell’anno, ecc.) i dati ottenuti, confrontati con quelli delle stagioni precedenti, ci danno il trend della popolazione. Nel cinghiale i fettoni sono molto voluminosi (circa 2/3 dello zoccolo) ed è questa una importante caratteristica discriminativa dell‘impronta del cinghiale rispetto a quelle degli altri ungulati, solo il daino presenta dei fettoni di grandezza simile ma leggermente inferiore (circa metà dello zoccolo). Una caratteristica distintiva ancora più importante è rappresentata dagli speroni del cinghiale, che sono più lunghi e robusti di quelli di tutti gli altri ungulati e sono inoltre posizionati molto vicino agli zoccoli, a tal punto che la linea ideale che congiunge le estremità degli speroni è pressoché tangente ai fettoni negli arti posteriori, mentre in quelli anteriori tale linea interseca addirittura i fettoni a circa 1 centimetro dalla loro linea iniziale. Anche nel cinghiale l‘unghia esterna è leggermente più grande ed arcuata di quella interna, anche se in modo meno evidente di quanto si verifichi nei maschi di cervo, daino e muflone. Le dimensioni dell‘impronta sono molto variabili in funzione soprattutto dell‘età e della razza di appartenenza, inoltre il raggiungimento del massimo sviluppo ponderale è più lento e progressivo rispetto agli altri ungulati, per questi motivi ci si può imbattere in impronte di cinghiale che vanno dai 1 cm di larghezza e 2,5 cm di lunghezza nei piccoli di pochi giorni (speroni poco o per nulla visibili), a 3,5 cm di larghezza e 5 cm di lunghezza nei subadulti fino ai 6 cm di larghezza e 9 cm di lunghezza nei maschi adulti, passando per tutte le possibili misure intermedie; le impronte delle femmine adulte e dei maschi giovani hanno dimensioni simili e leggermente inferiori a quelle massime. La traccia (o pista) del cinghiale, come quella degli altri ungulati, è diversa in funzione dell‘animale che la lascia e soprattutto del tipo di andatura (passo, trotto o galoppo). Al passo e al trotto lento le orme si presentano "doppie" (a gruppi di due), lo zoccolo posteriore calpesta l‘orma dell‘anteriore in modo più o meno sovrapposto in funzione della velocità (andatura più veloce, sovrapposizione maggiore); al trotto veloce la pista diventa diritta e le peste appaiono a distanza regolare e costante, mentre al galoppo le impronte sono a gruppi di quattro (piuttosto distanziate fra loro) con le orme degli arti posteriori più allargate e che sopravanzano quelle degli anteriori. Gli escrementi del cinghiale sono di colore nerastro ed hanno forma allungata (tipo salsiccia); le dimensioni variano molto in funzione della massa corporea e vanno dai 3 ai 6 cm di diametro, e dai 5 ai 10 cm di lunghezza. Col passare del tempo tendono a diventare di colore marrone o grigiastro ed a separarsi in piccole masse rotondeggianti del diametro di 3-5 cm .
Altri caratteristici segni di presenza del cinghiale, legati all‘attività di alimentazione, sono i boli alimentari, costituiti in prevalenza
da residui delle parti più coriacee dei cereali in fase di maturazione (soprattutto grano e avena) che il cinghiale mastica (utilizzando così le proprietà nutritive dei chicchi) ma non ingerisce e che si ritrovano sul terreno in masse compatte e allungate.
I boli sono particolarmente abbondanti e visibili nei campi di avena, probabilmente a causa di una maggiore quantità di materiale poco digeribile e/o nutriente presente nella spiga di questo cereale.

e sono le ore :
Oggi è
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