SQUADRA 75 PILONI

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Il Re della Macchia

A seconda del clima e della disponibilità di cibo, la femmina può andare in estro da una a tre volte l'anno, con estro di tre giorni su cicli di tre settimane: in Italia le nascite si concentrano in primavera ed alla fine dell'estate. Le femmine tendono a sincronizzare il loro ciclo estrale, in modo tale da allevare cuccioli di età il più simili possibile, massimizzando le probabilità di sopravvivenza della prole.
Durante il periodo degli amori, i maschi abbandonano la vita solitaria per aggregarsi ai gruppi di femmine, spesso percorrendo anche grandi distanze sulla scia delle piste odorose e non nutrendosi né riposando per raggiungerne uno al più presto: una volta raggiunto il gruppo, per prima cosa il maschio allontana i giovani che dovessero ancora trovarsi assieme alla femmina.
La presenza di numerosi maschi adulti in un gruppo, tuttavia, genera tensioni che si risolvono spesso in aspri combattimenti: prima del combattimento vero e proprio, in ogni caso, i maschi compiono tutta una serie di rituali di minaccia, consistenti nel faccia a faccia fra i due contendenti, che cominciano a spruzzare urina e raspare il terreno, sbattendo i denti e schiumando saliva per intimorire l'avversario: solo se questo rituale non scoraggia nessuno dei due maschi si passa alle vie di fatto.
Durante il combattimento, i maschi cozzano testa contro testa, parando i colpi proprio con l'armatura: ciò non scongiura tuttavia il rischio di procurarsi lesioni anche gravi, sebbene assai raramente mortali. Per far fronte a tali episodi violenti, durante il periodo degli amori i cinghiali maschi sviluppano la cosiddetta "armatura", ossia un ispessimento cutaneo ed adiposo che ricopre il collo e le spalle fino all'altezza dell'ultima costola.

Una volta decretato il vincitore, comincia la fase del corteggiamento: il maschio, emettendo un suono simile al rombo di un motore endotermico, comincia ad inseguire la femmina più vicina. Una volta raggiuntala, esso comincia a massaggiarle in maniera piuttosto rude la schiena ed i fianchi col grugno, emettendo al contempo dei suoni particolari in maniera ritmica: in tal modo la femmina pronta all'accoppiamento si immobilizza, come ipnotizzata, permettendo al maschio di montarla.
L'accoppiamento dura circa cinque minuti ed avviene numerose volte e con numerose femmine (fino ad otto per i maschi più forti e vigorosi), fino alla fine dell'estro della femmina: a questo punto, il maschio abbandona il gruppo e torna alla sua vita solitaria, almeno fino al periodo degli amori successivo.


Una scrofa con cuccioli: durante l'allevamento della prole, le femmine divengono particolarmente aggressive.La gestazione dura fino a cinque mesi (in Italia, secondo il detto popolare, la gravidanza del cinghiale dura "tre mesi, tre settimane e tre giorni"): in prossimità del parto, la femmina si isola dal resto del gruppo per costruirsi una tana nel folto della vegetazione, simile ai giacigli che essa è solita usare per la notte. Tale tana spesso ha apertura rivolta verso sud, sicché può essere meglio riscaldata dai raggi solari. In questa tana vengono dati alla luce i cuccioli, che sono in numero variabile da tre a dodici per ciascuna cucciolata. Alla nascita, i piccoli hanno gli occhi aperti e si affannano nella ricerca di uno dei dodici capezzoli materni, disposti in due file lungo il ventre della femmina: in caso di cucciolate particolarmente abbondanti, i cinghialetti più deboli sono perciò destinati a morire d'inedia.
Il pelo del cucciolo è brunastro o rossiccio, con le punte dei peli giallastre, che contribuiscono a renderlo più chiaro di quanto non sia in realtà: su schiena e fianchi sono presenti 4-5 striature orizzontali di un colore che va dal bianco al beige, che danno un forte effetto criptico sul sottobosco e sulla copertura di foglie morte del terreno. Ulteriori striature sono presenti sulla spalla e sul posteriore, mentre maculature dello stesso colore possono essere presenti sul muso del cucciolo: la disposizione delle strisce varia da individuo a individuo, sicché è possibile riconoscere individualmente i giovani cinghialetti.


Cuccioli di cinghiale.Per la prima settimana dopo il parto, la femmina di cinghiale abbandona rarissimamente la tana coi cuccioli, e se lo fa ha cura di nascondere la cucciolata coprendola con frasche e foglie durante la sua assenza. Le femmine sono estremamente protettive nei confronti della propria prole: durante l'allevamento della cucciolata, infatti, esse diventano estremamente pericolose in quanto aggrediscono con potenti morsi alle zampe ed al corpo qualsiasi intruso che per loro potrebbe rappresentare un pericolo per la progenie, sia esso un pericoloso predatore od anche solamente un ignaro visitatore a passeggio per il bosco. Qualora venga sottratto loro un figlio, le femmine inseguono il rapitore al galoppo per svariati chilometri.



Un giovane cinghiale con la caratteristica colorazione subadulta.A una settimana di vita, i cuccioli sono in grado di seguire la femmina nei suoi spostamenti, tornando alla tana solo durante la notte. A due settimane di vita, i piccoli cinghialetti cominciano a grufolare nel terreno e ad assaggiare del cibo solido, ma continuano tuttavia a succhiare il latte materno almeno fino a tre mesi di vita: lo svezzamento può dirsi completato solo dopo il quarto mese, ed è solo dopo questo traguardo che la femmina ed i cuccioli (che proprio attorno al quarto mese perdono la colorazione giovanile del pelo, per acquisire la colorazione subadulta) fanno ritorno al proprio branco d'origine.
L'indipendenza viene raggiunta attorno al settimo mese di vita, tuttavia i cuccioli tendono a restare con la madre anche fino ad un anno d'età, quando vengono scacciati dai maschi adulti bramosi di accoppiarsi con la femmina. Le femmine raggiungono la maturità sessuale attorno all'anno e mezzo di vita, mentre i maschi sono più tardivi e non completano lo sviluppo prima del secondo anno d'età: raramente però riusciranno ad accoppiarsi prima del compimento del quinto anno, a causa della competizione con altri maschi più anziani e forti.

La speranza di vita dei cinghiali si aggira, in natura, attorno ai 10 anni, mentre in cattività possono sfiorare il trentesimo anno d'età.

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